lunedì 1 maggio 2017

70 ANNI FA, L'ECCIDIO DI PORTELLA DELLA GINESTRA. UNA STRAGE DI STATO RIMASTA ANCORA IMPUNITA.

PER NON DIMENTICARE I MORTI AMMAZZATI DAI TERRORISTI DI STATO, NAZIONALI E STRANIERI - Era il 1° maggio 1947, quando, in località limitrofa a Piana degli albanesi (PA), mentre si festeggiava la Festa dei lavoratori, un commando già organizzato di forze estremiste paramilitari e di stampo nazi-fascista (con la supervisione e sotto la regìa occulta della rete spionistica OSS anglo-americana) fece irruzione in campo aperto e, con lancio di bombe e mitra spianati, sparò all'impazzata sulla folla festante di lavoratori e contadini inermi. Caddero a terra in un bagno di sangue, uomini e donne, tra cui anche dei bambini. Il bilancio delle vittime fu di 11 morti e una trentina di feriti...

DIVERSI FATTORI POLITICO-AFFARISTICI CONTROVERSI DECISERO IL VILE MASSACRO - Non era stata ancora inaugurata la Repubblica italiana, quasi a voler impedire la nascita della stessa, nonostante fosse sorta e maturata col voto democratico del popolo italiano. Poche settimane prima della strage, si tennero le elezioni regionali in Sicilia, nelle quali il "Blocco del popolo" (la coalizione delle forze di sinistra) vinse superando in percentuale il partito della democrazia cristiana e altre liste monarchiche e di destra. Ovvero, quelle che io definisco, le "3 sorelle di regime"... Da qui si evince, la prima "prova generale" - del "blocco dei conservatori" contro le "forze progressiste" del Paese - che anticipò la cosiddetta "strategia della tensione" e le successive stragi di Stato degli anni '70 e '80 del secolo scorso.

Gianfranco Tauro

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