lunedì 5 dicembre 2016

SPORT CALCIO, REGGINA: ZEMANLANDIA NON E' DI CASA A REGGIO...PURTROPPO PER NOI.

CALCISTICAMENTE PARLANDO - Se bastasse a ereditare il cognome di cotanto padre per riportare la Reggina a prestigiosi successi e traguardi che meriterebbe di raggiungere, a quest'ora dormiremmo sugli allori... Con tutto il rispetto che si deve al figlio d'arte, bisogna ammettere onestamente ed obiettivamente, che Karel non è sinonimo di Zdenek (sebbene il nostro sia omonimo del mago del cinema ceco) e il 4-3-3 del primo non rispecchia affatto sul campo, il 4-3-3 del secondo: ovvero quel modulo tattico con cui il profeta della zona, ha rivoluzionato la storia del calcio italiano. Il gioco a zona di stampo zemaniano - quello doc genuino per intenderci - richiede genialità innata, spregiudicatezza, creatività e maestria d'arte. Tutte doti e requisiti professionali che al momento, mister Karel, non ha dimostrato di possedere. E malgrado le tiratine di orecchie di Zeman senior (per l'occasione presente ieri l'altro allo stadio Granillo ad assistere alla gara Reggina-Foggia) riservate al figlio Karel, non siano state sufficienti evidentemente, a sortire una vittoria che sia una, degna del padre: lo stesso Zdenek collezionista storico di vittorie strepitose, promozioni e calcio spettacolo in tanti anni di gloriosa e brillante carriera da allenatore.

Di contro, benchè giovane ed inesperto, Zeman jr, malgrado suo, ritrovandosi improvvisamente catapultato dalla serie D dilettanti in Lega Pro, ha manifestato ovviamente, nella categoria superiore, tutti i suoi limiti tecnico-tattici. A prescindere dalle attenuanti legittime e generiche, per cui - a seguito della riammissione nei campionati professionistici - e non è certo colpa sua, se la compagine amaranto è stata costretta ad iniziare in ritardo la preparazione precampionato... Mettiamo pure un organico di calciatori allestito in tempi record alla meno peggio, tali a non sopperire alle tante carenze tecniche, sommate a tante altre vicissitudini di altra natura, relative alle strutture di impianti sportivi negati ingiustamente a società e squadra per diversi mesi...

Tuttavia, a conti fatti, dopo tre mesi e più dall'inizio del campionato, giunti quasi alla fine del girone di andata, con la Reggina immischiata in piena zona play-out di retrocessione, è inammissibile dover constatare il fallimento di mister Karel, del quale sono rimasto alquanto deluso. Sebbene inizialmente, per certi versi non mi era dispiaciuto affatto sul piano tattico, mister Karel, si è perso strada facendo... E non c'è alibi che tenga, in quanto al di là delle suddette attenuanti e di un organico incompleto, soprattutto carente di qualità ed esperienza nel reparto di attacco, lo stesso Zeman jr, non ha certo brillato in creatività e soluzioni tattiche alternative, per le quali la bravura di un allenatore si vede e sta proprio laddove riesce ad ottenere risultati e vittorie seppur in assenza di calciatori di ruolo all'altezza del compito loro affidato. Zdenek Zeman docet, lui "pietra filosofale" dotato di inventiva nel saper creare schemi magici, micidiali e vincenti. Cosa ha appreso di tutto ciò il figlio Karel?

Francamente, io, dopo aver visto in diretta streaming quasi tutte le gare fin qui disputate dalla Reggina, non ho ancora capito che tipo di schemi (inesistenti) nel psuedo-tridente di attacco, egli abbia adottato. Non solo le manovre appaiono lente e goffe, ma non una trama di gioco in velocità e rapidità lineare e concreta, se non tanto pressapochismo, mancanza di aperture sulle fasce laterali, tanti pasticci e confusione tattica a iosa. Tiri fuori misura e sbilenchi...da esibizioni dilettantistiche, e soprattutto l'insistenza nell'utilizzare fuori ruolo determinati calciatori, più utili a mia avviso in altre zone del campo. Ad esempio, disponiamo in organico del miglior fluidificante della Lega Pro, tale Porcino (purosangue reggino e nostro vanto per qualità tecnico-tattiche) non sarebbe stato meglio utilizzarlo a sx esterno alto in un centrocampo a 4 in un modulo tattico 3-4-3 piuttosto che sacrificarlo in un tridente d'attacco incompatibile per caratteristiche al fianco di Coralli e compagni, cosi che sfruttando le sue doti in velocità sulla corsia di sinistra, abbia la possibilità di crossare traversoni vincenti nell'area avversaria per mandare a rete il reparto offensivo amaranto?

Potrei dilungarmi ancora ma non ho voglia. Il presidente Mimmo Praticò ne tragga le conseguenze per fare uscire dalle secche la Reggina e risalire la china per un girone di ritorno degno del nostro blasone. E soprattutto il dg Gabriele Martino non deluda ancora le aspettative. Che provveda all'apertura della sessione invernale di calciomercato adeguatamente a rinforzare l'attacco, con almeno due punte veloci e di qualità da affiancare a Coralli, a completamento del reparto e laddove negli altri reparti di centrocampo e difesa, se necessita di qualche pedina utile, in grado di dare una fisionomia alla squadra con una propria identità e che sappia imporsi sul campo al cospetto di qualsiasi avversaria. DOMANDA: Avremo mai la soddisfazione e il sogno di poter vedere sulla panchina amaranto alla guida della Reggina, l'originale profeta della zona Mister Zdenek Zeman?

Gianfranco Tauro