domenica 28 dicembre 2014

Reggio e Messina nel 106mo anniversario dal Terremoto/Tsunami dello Stretto del 1908

In ricordo delle 120.000 vittime reggine e messinesi. Molte di esse perirono anche a causa dei considerevoli ritardi accumulati in vista dei soccorsi...
 

ORE 5,21 DI LUNEDI 28 DICEMBRE 1908 - IN REGGIO E MESSINA E TRA SCILLA E CARIDDI - Per quasi 40 secondi, i sismografi impazziti del tempo (andati fuori scala) registrarono la prima scossa catastrofica di intensità pari all' 11° grado della scala Mercalli (corrispondente a circa 8 magnitudo della scala Richter)...
 
REGGIO E MESSINA, RASE AL SUOLO - Al catastrofico terremoto con il crollo degli edifici, insieme a centinaia e migliaia di morti e feriti sotto le macerie, gigantesche onde marine si susseguirono, a completamento dell'opera devastante, di una delle calamità naturali - in assoluto - tra le più drammatiche nella storia contemporanea d'Italia. Il maremoto tra le due sponde dello Stretto raggiunse livelli impressionanti. Onde alte tra i 10 e 12 metri di altezza, travolsero interi paesi e borghi: sulla fascia jonica della costa reggina, travolta la zona di Pellaro ed altre zone circostanti del litorale. A Messina, le onde travolsero i borghi di Giampilieri ed anche Giardini Naxos e Nizza...
 
PERSONAGGI FAMOSI, TESTIMONI DEL SISMA DELLO STRETTO: - Il famoso poeta-scrittore, Salvatore Quasimodo - esponente dell'ermetismo e premio Nobel per la letteratura nel 1959 - il quale visse e lavorò sia a Reggio che a Messina. Del terremoto ne scrisse in versi, canti e poesie. L'altro personaggio famoso, tra i maggiori esponenti di spicco del panorama contemporaneo culturale italiano, lo storico intellettuale e politico meridionalista antifascista, Gaetano Salvemini. Quest'ultimo nel 1908 era già da anni insegnante a Messina, titolare della cattedra di storia moderna. Mentre lui scampò e sopravvisse al catastrofico terremoto, al contempo perse tragicamente la moglie, 5 figli e la sorella.
 
Gianfranco Tauro

mercoledì 17 dicembre 2014

SANZIONI USA CONTRO LA RUSSIA? FASULLE, ILLEGITTIME ED ARBITRARIE

Caso Ucraina e dintorni

Non c'è alcuna ombra di dubbio, ma l'insistenza con la quale l'Amministrazione statunitense continua  a considerare la Russia - senza colpo ferire - in posizione di Stato aggressore sull'Ucraina ( a tal punto da arrogarsi il diritto in capofila di imporre sanzioni e per di più con la pretesa che altri Stati della comunità internazionale seguano tale esempio) è una delle tante "americanate" post-guerra fredda, studiate a tavolino, seppur di basso profilo politico-diplomatico, in quanto anti-storiche e senza precedenti in campo internazionale. Di questo ed altro, mister Obama, ci ha ormai abituati da tempo.
 
Ciò che fa più impressione tuttavia, ad innalzare il tasso del delirio di onnipotenza *ingiustificato* del presidente americano ( *malgrado questi sia ormai alla frutta* sul piano dei consensi interni ed esteri, ed insieme a lui anche il "mito della superpotenza USA" ha subìto un forte declino e un declassamento sostanziale nello scacchiere internazionale ) è l'atteggiamento ambiguo, autolesionista ed ipocrita assunto dalla Ue (per quanto quest'ultima egemonizzata - fino a quando? - maldestramente da 2-3  Stati membri rimasti ancora mentalmente all'epoca nazionalista e colonialista)  la quale in certa misura, pur essendo consapevole degli abusi di potere dell' "alleato statunitense", nonchè dei danni economici causati, ne ha finora agevolato oltremodo ad Obama e suoi sodali ...  i piani bellici:  funzionali non solo ad una geopolitica espansionista..., ma funzionali altresì, a disturbare ed ostacolare eventuali e possibili rapporti politici euro-asiatici - peraltro su molti temi già in fase costruttiva - per cui, usando a pretesto la questione ucraina - artatamente sollevata nel cambio regime - mira a destabilizzare e mettere in crisi politico-economica soprattutto la Ue, affinchè ( anche con l'aiuto di quelle lobbies europee predominanti che manovrano politicamente la minoranza dei cosiddetti gruppi di "euroscettici") si innalzi sempre più la propaganda anti-europeista contro l'integrazione di unità politica federalista: quest'ultima potenzialmente maggioritaria in seno e nella somma degli Stati membri favorevoli all'Unione...
 
Senza voler dilungarmi troppo, concludo dicendo: Relativamente alla "questione ucraina", a prescindere dalle responsabilità della Russia, ammesso e non concesso che Putin abbia trasgredito o commesso delle infrazioni in determinate circostanze,  ciò non giustifica ( e lo ribadisco ) l'ingerenza negli affari interni degli Stati europei da parte degli USA, se non limitatamente, e per quanto di sua competenza in ambito ONU a seguito di risoluzioni intraprese collettivamente. Conseguentemente la recente risoluzione H.Res. n. 758 del 4 dic. di carattere bellico e votata provocatoriamente dal Congresso statunitense contro la Russia e contro gli interessi europei, è da ritenersi a tutti gli effetti una risoluzione fasulla, illegittima ed arbitraria, che non potrà mai essere accolta ed accettata da nessuno Stato che si ritenga democratico ed in linea con il diritto internazionale.

Gianfranco Tauro

sabato 5 aprile 2014

A Reggio, nella città dei Bronzi di Riace, crolla il falso mito del prof. Sgarbi, definito a torto dai più: " Grande storico dell'arte "

La manifesta ignoranza artistico-culturale del prof. Sgarbi e la sua proverbiale "sgarbataggine"  ( per l'occasione esibita con toni moderati rispetto a qualche tempo fa ) in autentica linea con sé stesso.

"La lingua batte dove il dente duole" ma sono in molti ancora evidentemente ed ostinatamente, usano la lingua per straparlare di continuo e a sproposito. Tra questi spicca la lingua del prof. Sgarbi. Eppure l'abbiamo dichiarato pubblicamente più volte,  mi sa che dovremo scriverlo a carattere cubitali ed in gigantografia da qualche parte in giro per la città: -

I BRONZI DI RIACE SONO BENI STORICO-CULTURALI IDENTITARI ( già dal V° sec. a. C. ) EMBLEMA E SIMBOLO DEI REGGINI IN ITALIA E NEL MONDO E PERTANTO INAMOVIBILI .

Reggio Calabria, 04 apr. 2014 - TRA PRESUNZIONE E MALA FEDE, MISTO A IGNORANZA E NOZIONISMO SPICCIOLO DEVIATO, SUBDOLAMENTE FUORVIANTE E MENZOGNERO - Si è conclusa come peggio non poteva, la visita a Reggio - presso il Museo Nazionale della Magna Grecia sito a Palazzo Piacentini - del famigerato critico d'arte ferrarese: quello stesso Vittorio Sgarbi, personaggio pubblico talvolta un pò sopra le righe, esibizionista-narcisista, tanto decantato e sopravvalutato - a torto secondo me - dalla massa. L'ormai noto giullare di corte ( spesso e volentieri manovrato ed usato dalla casta altrettanto ignorante e burlona, affarista ed arruffona) si autodefinisce "tuttologo", ma in realtà è soltanto, quello che io definisco il "colto-ignorante" per antonomasia: ovvero, uno studioso autoreferenziale a senso unico, di grado appena sufficiente come critico dell'arte moderna e contemporanea. Per lo più un fallito incantatore di folle, incapace di stare a contraddittorio, lo si è visto spesso, costui, approfittando della sua loquacità verbale, si è spesso nutrito e si nutre da tempo ormai, di espedienti dialettici dottrinali ad "esclusivo uso commerciale e falsificazione di opere d'arte, dell'arte in generale e della cultura"... Il prof. Sgarbi, checchè se ne dica o se ne possa dire, ha dimostrato in parole ed in fatti - non ultime le sue esternazioni a caldo in territorio reggino - di essere palesemente ignorante della storia in generale, soprattutto in merito alle antiche civiltà greche e magnogreche dell'Italia originaria...nonchè a quelle ad esse antecedenti ... Egli non è per niente erudito in certe materie, salvo cibarsi di nozionismi superficiali e fuorvianti - probabilmente ricevuti da elaborati di speculatori a tavolino da sempre attivi - allorquando questi nozionismi, non siano per lo più ricavati da pubblicazioni editoriali da parte di fonti inattendibili, che hanno avuto in passato ed hanno ancora il compito e lo scopo, di confondere le menti delle persone e di mantenere ignoranti e sotto controllo le masse dei popoli. In definitiva, i fatti ci dicono che il prof. Sgarbi è uno spregiudicato carrierista, arrampicatore sociale senza scrupoli, il quale - da almeno un ventennio a questa parte, da perfetto mercenario politicante quale egli si è sempre dimostrato (cambiando spesse volte casacca politica al fine di essere eletto dappertutto da vero opportunista ) è saldo ancora oggi, al servizio ed in ossequio collegato a certi ambienti politico-affaristici, speculatori di ogni tipo, per niente raccomandabili... Che nulla hanno a che fare e a che vedere, con quella che è la vera quintessenza dell'arte e della cultura in quanto tale.

A RIPROVA DI QUANTO DA ME SOPRA DICHIARATO - Di fronte all'irriguardoso prof. Vittorio Sgarbi, nonchè ai suoi mentori e seguaci delle mistificazioni secolari sulla Storia dell'umanità, mi preme sottolineare e rendere noto a quanti sono stati finora tratti in inganno - oltre che dall'occultamento ancora vigente di fatti storici sull'antica civiltà magnogreca - dai falsi racconti preconfezionati e rielaborati di resoconti storici, NON E' VERO COME SOSTIENE FALSAMENTE SGARBI ( o i precursori e sostenitori contemporanei dello "sgarbismo o pre-sgarbismo matricolato" ) CIRCA L'ATTRIBUZIONE A TALE FIDIA QUALE AUTORE DELLE STATUE REGGINE, stante che, è stato già accertato attraverso studi approfonditi da parte di autorevoli esperti ed archeologi contemporanei, I BRONZI DI RIACE SONO OPERE D'ARTE REALIZZATE DALLO SCULTORE REGGINO PYTHAGORAS* (noto anche come Pitagora reggino o Pitagora di Région, dal nome dell'antica Reggio magnogreca, nel periodo in cui visse lo stesso artista). Inoltre, a conferma dell'autenticità sulla firma di PYTHAGORAS quale autore dei Bronzi di Riace, vi sono le testimonianze scritte tramandateci da antichi storici e filosofi (tra cui Plinio il Vecchio) i quali sostengono: « *egli era il solo capace di rendere come nessun altro i riccioli di barba e capelli, e per fare "respirare" le statue, cioè rendere perfetta l’anatomia dei vasi sanguigni, dei tendini e delle vene » Dunque, con quale coraggio e sfacciataggine si continua ancora a parlare di questo Fidia, che nulla ha a che vedere nè con i Bronzi di Riace, nè con la grande arte bronzista e scultorea reggina presente in tutto il mondo? Da qui la dimostrazione della pochezza e disonestà intellettuale di tanti pseudo-cultori dell'arte e della cultura, ostinati a mentire credendosi intelligenti e furbi nel veicolare anche attraverso i mass-media nazionali storie e situazioni inventate di sana pianta.

PYTAGORAS, è stato tra i più grandi scultori mai vissuto in tutti i tempi . Era nativo di Samo, un paesino nel reggino che dista 90 Km. da Reggio Calabria. Si trasferì a Rhégion (Reggio) dove lavorò nelle Accademie delle Arti reggine, nella sezione dell'Istituto di Scultura dove superò in bravura ed arte anche il suo maestro Klearcos (Clearco). Quest'ultimo è famoso a sua volta per il suo 'sphyrelaton' la più antica opera d'arte raffigurante la divinità Zeus, probabilmente conservata ad Atene. Per non parlare di tantissime altre opere di pregio create da Pythagoras, trafugate o disperse in Europa ed in giro per il mondo, che dovranno esserci restituite e riportate qui a Reggio, e di cui avrò modo di ritornare sull'argomento...

IN QUANTO ALLE ALTRE STRONZATE A CALDO DEL PROF. SGARBI, SPARATE A VANVERA E SECONDO CUI: " ingenti somme spese dal Ministero dei Beni Culturali per il restauro del Museo Nazionale della Magna Grecia "ed altre baggianate del genere che rivelano una evidente ipocrisia e consueta sfacciataggine del personaggio, di cui non vale nemmeno la pena rispondere. Piuttosto, Reggio è ancora in attesa di avere risposte dalla politica, per il riavvio dei lavori a completamento del restauro del Museo.

CONCLUDO DICENDO AL PROF. SGARBI: EGLI HA PERSO UN'OCCASIONE STORICA PER STARSENE ZITTO (anche se capisco è quasi impossibile pretendere ciò da un ciarlatano come lui ) quando avrebbe potuto apprendere, ogni tanto, qualcosa anche dagli altri. Piuttosto che ergersi sempre a maestro e paladino della storia come è sua consuetudine, allorquando avrebbe potuto visitare i Bronzi semplicemente ammirandone la grandezza nella loro bellezza artistica immortale ed immutabile del tempo. Malgrado ciò, anche a lui auguriamo, che la sua visita a Reggio possa avergli ritemprato le idee ed insegnato qualcosa di utile per migliorarsi nella vita. Poichè allo stato attuale sembra ancora evidente, il prof. Sgarbi (ma non è il solo) pecca di supponenza e presunzione verso il prossimo, e soprattutto verso i reggini. Lo invitiamo pertanto, se può, a farsi un bagno di umiltà: - come quando ad esempio, e qui sono d'accordo con lui ( tranne la parentesi negativa dove ha anticipato il suo discorso criticando sui soldi che non dovevano essere spesi per il museo reggino) il prof. Sgarbi, ha detto una cosa giusta qualche giorno fa in televisione, nei nostri confronti e su Reggio, nel corso di una trasmissione andata in onda su "LA7": credo si trattasse di "piazza pulita". Ebbene, Sgarbi mentre dibatteva urlando come è da par suo in studio con altri ospiti, ha dichiarato giustamente che la maggioranza dei reggini e dei calabresi sono persone perbene, per cui è sbagliato e nuoce gravemente al territorio se in Tv e in tutti i mass-media nazionali ci sbattono spesso in prima pagina dipingendoci tutti uguali e come un mostro, si ostinano continuamente a parlare di fatti negativi e di cronaca nera, trascurando volutamente tutto il resto per ciò che rappresenta invece il vero volto pulito della Calabria e dei calabresi.

Infine, a quanti ritornano ancora sullo stesso punto nel tentativo di impossessarsi delle due statue (come se fossero dei giocattoli o degli oggetti qualunque da spostare o da esportare) si mettano l'anima in pace perchè, come abbiamo detto già più volte, e lo ribadiamo fino alla noia, i Bronzi da Reggio non si muovono.

Gianfranco Tauro

sabato 11 gennaio 2014

AUGURI REGGINA! - 100 ANNI DI STORIA - I messaggi di tanti protagonisti dell'epopea amaranto: da Iacopino a Martino, da Florio a Bonazzoli, da Tobia a Colomba, da Raggi a Missiroli...

Reggio Calabria, 11 gen. 2014 - Tutti i nomi che hanno lasciato un loro messaggio di auguri alla Reggina per i suoi primi 100 anni d'attività, hanno da subito espresso una cosa in comune: "Per la Reggina questo ed altro".
Ecco i messaggi di alcuni degli ex calciatori, dirigenti, allenatori che hanno militato nelle file della Reggina.
  
Dr. FRANCO IACOPINO:  Cin cin a 100 anni della nostra gloriosa Reggina. Un augurio particolarmente sentito da un testimone che ha trascorso 42 anni su 100 in prima persona. Franco Iacopino  
FLORIO: Son tanti 100 anni! Ho un grande ricordo di Reggio. Li ho avuto i figli, ho passato davvero una vita a Reggio e le devo tanto. Ho passato 6 anni alla Reggina, sono stato capitano e ho giocato più di 200 partite, ma nel giorno del Centenario, mi fa piacere ricordare il povero Alaimo, un calciatore davvero stupendo.  


LA VALLE: Sono felice di portare la  mia testimonianza per un evento così importante per la squadra amaranto. Quegli  anni erano diversi per quanto riguardava l'organizzazione logistica. Noi che venivamo da fuori eravamo ospitati in più ristoranti e alberghi, fino a quando non arrivò il Presidente Granillo che ci fece occupare una palazzina nel quartiere Reggio Campi. Ma anche chi l'aveva preceduto, l'Avv. Grillo Zappia, assieme all'Avv. Gioffrè, si erano dati da fare per farci stare meglio. Come posso dimenticare  Bumbaca, Gatto, Smeriglio, Buccione, Oblak, Morselli, Mastrototaro, Santagati e tanti altri compagni di squadra e gli allenatori Migliorini, Sentimenti, Zavatti, oltre al sempre presente massaggiatore Cecè Catalano? Gli anni passano, ma i ricordi rimangono ed  il più bello è l'aver giocato, anche se in amichevole, contro la Juve dei vari Charles e Sivori, considerati " mostri sacri del calcio" dell'epoca, mentre il più triste è legato  all'incidente  che è costato  la vita  al povero  Italo Alaimo. Sarebbe molto brutto ricordare l'anno in corso come quello della retrocessione in Lega Pro. FORZA REGGINA!  

MUPO: Mi dispiace che la Reggina si trovi così in difficoltà, i tifosi non lo meritano di certo. Non bisogna mollare, la Reggina di oggi può farcela. Ho un bellissimo ricordo di Reggio, in particolar modo mi è rimasta impressa la festa dopo la prima promozione in serie B della storia, tutti immagini indelebili. Ho tanti cari amici a Reggio e la città mi è rimasta nel cuore. Auguri Reggina!  

TOBIA: Di Reggio mi ricordo il pubblico magnifico, sono ricordi bellissimi. Di certo, l'immagine più bella è la promozione ottenuta. Avevo a mia disposizione un gruppo bellissimo e purtroppo qualche mio ragazzo non c'è più..Parlo di Mondello, un ragazzo straordinario, l'anima dello spogliatoio.. Auguri Amaranto!  

Maurizio RAGGI: Mi sento legato a questa squadra e ai colori amaranto. Seguo ogni domenica, ancora oggi la Reggina. Io ho militato a Reggio sin dai tempi della C2, poi siamo arrivati in B e abbiamo sfiorato la serie A, perdendo allo spareggio...Sono partito dall'inferno con la Reggina e abbiamo sfiorato il paradiso..Quando sono arrivato, il presidente era Morace, poi ho chiuso sotto la gestione Foti-Benedetto. Ho la Reggina dentro!. E' un momento delicato questo e bisogna stare il più vicino possibile alla squadra, la retrocessione va evitata.  

SASSO: Auguri Reggina! Non è da tutti compiere 100 anni, in qualsiasi disciplina sportiva è difficile tagliare questo traguardo. Il Centenario deve essere la spinta per la squadra, per uscire da questa situazione. C'è bisogni dei tifosi veri, di quelli sanguigni. E' il momento di difendere la categoria, state vicini alla Reggina! I due anni in cui sono stato a Reggio, sono forse tra i più intensi della storia del club. Tra noi giocatori e i tifosi, si era creata una magia, eravamo in mezzo alla gente. Ricordo la nave amaranto per Sassari, ricordo i migliaia di tifosi che ci seguirono a Pozzuoli e Teramo, la vittoria esterna di Cagliari...Tutto fantastico, la Reggina è unica!  

MARIOTTO: Il fatto che io vivi, adesso, a Reggio Calabria testimonia quanto sia legato a questa città, a questi colori e alla Reggina. Qui ho vissuto gli anni più belli della mia carriera calcistica, sono diventato uomo sotto ogni punto di vista. Auguro a chi verrà - perché la Reggina continua e non si ferma solo al centenario - di riuscire a ricalcare ciò che è stato fatto fin qui. Il mio ricordo più bello non può che essere quella splendida promozione con Nevio Scala, la ricordo ancora come se fosse oggi e non è un caso se i tifosi amaranto, quella formazione lì, la recitino tutt'oggi come una filastrocca.  

Fulvio SIMONINI: Il mio augurio è che la Reggina riesca a venire fuori da questi problemi e che possa arrivare la salvezza. Cento anni non sono un traguardo qualsiasi e aver potuto militare in questa società, mi rende certamente orgoglioso. Spero che la Reggina possa festeggiare altri 100 anni e rivivere la serie A.  

PACIOCCO: Non è un periodo felice per la Reggina e mi dispiace. Il mio augurio per questo Centenario è che la squadra possa tornare a grandi livelli e a calcare i palcoscenici che più merita. Buon Centenario!  

Bruno BOLCHI: La Reggina per me vuol dire tutto, ho vissuto due situazioni piacevoli e diverse: in un primo momento sono stato chiamato a una stagione ricca di soddisfazioni, con valorizzazione di giovani; la seconda chiamata, invece, seppur breve ma intensa, mi porta dietro il ricordo della storica promozione in serie A. Esperienze positive soprattutto per i rapporti di stima e amicizia che ho instaurato con le persone di Reggio Calabria. L'augurio è scontato, ovvero quello di tirarsi fuori da una situazione di classifica che non merita. Io ho fiducia nel presidente Foti e quindi confido nelle sue qualità a risollevarsi da una situazione sicuramente difficile.  

Benito CARBONE: Mi sento a tutti gli effetti un tifoso della Reggina. Auguro agli amaranto di tirarsi fuori da questa posizione delicata. Il Centenario non è un traguardo qualsiasi ed è stato un vero onore aver indossato la maglia amaranto. La Reggina deve ritrovare i palcoscenici importanti.  

Gabriele MARTINO  Al nome della Reggina lego la mia storia professionale, il mio amore nei confronti della società che a me ha dato tanto, oltre che l'attaccamento a uno splendido pubblico. Qualcosa di indelebile che resta dentro di me, sia che siano state vittorie o che siano state sconfitte. Il ricordo più bello è quello del 1999, credo si sia toccato l'apice sebbene il duemila rappresenti un periodo di successi per i colori amaranto. Il mio augurio alla Reggina? Di poter salvare la categoria, raggiungendo gli obiettivi prefissati.  

PASINO: Auguro alla Reggina di fare altri 100 anni così come ha vissuto i primi 100, un altro Centenario ricco di vittorie. Anche se ora la squadra non sta brillando, l'augurio più bello è quello che possa riprendersi velocemente.  

Alfredo AGLIETTI: Ho vissuto a Reggio Calabria due anni bellissimi, ricevendo e dando affetto e ciò si nota tutt'oggi quando torno anche da avversario, un trattamento del tutto speciale. Il mio ricordo più bello non è un gol, piuttosto la festa della salvezza nel mio secondo anno, quando con mister Gagliardi riuscimmo a mantenere la categoria nonostante tutti ci dessero per spacciati. Oggi, in una situazione analoga per gli amaranto, auguro loro, soprattutto alla tifoseria, la possibilità di festeggiare nuovamente la permanenza in serie B.  

Davide DIONIGI:   Reggio Calabria l'ho vissuta da calciatore, da allenatore ma soprattutto da uomo. La Reggina per me significa tanto, professionalmente e umanamente. Sono diventato quel che sono grazie a questa società, alla gente che mi ha saputo amare. Ho solo un rammarico, quello di esser stato sollevato dall'incarico di allenatore, ma ho apprezzato il sostegno della tifoseria di cui mi sento sempre parte integrante: io tifo per la Reggina, sempre.  

DI SOLE: L'augurio più grande che si possa fare ora è che la Reggina possa continuare il suo Centenario in serie B. Sono stato tra i 20 fortunati che possono fregiarsi della prima storica promozione in serie A e di quella giornata ho ricordi indelebili, la più bella traccia della mia carriera. Sarà una festa anche per me.  

COLOMBA:  Sia professionalmente che umanamente l'esperienza più completa della mia carriera lavorativa. Non posso menzionare un ricordo solo, perché sono tanti. Sicuramente sono molto legato a due stagioni: il primo anno in A e la promozione in serie B. Ho avuto la fortuna di allenare diversi ottimi giocatori, tra cui un campione come Pirlo. Ho ottenuto successi all'Olimpico con questa squadra, fatto punti al San Siro e al Delle Alpi. Abbiamo dimostrato la determinazione, la voglia, la consapevolezza di esser forti in serie B: non è facile risalire immediatamente. Di quell'anno, sicuramente, il pareggio a Napoli è un ricordo indelebile.  

POSSANZINI:   Per me la Reggina ha significato tanto sia dal punto di vista calcistico che umano. Auguro alla tifoseria di finire quest'annata nei migliori dei modi sperando possa risollevarsi in classifica. Sinceramente, cosa possa mancare rispetto a quando c'eravamo noi, non posso saperlo non essendo lì dentro. Io so che in riva allo Stretto ho vissuto due anni fantastici, impossibile ridurli a un solo ricordo. 
  
Giacomo TEDESCO  : Reggio Calabria rappresenta per me l'esperienza che mi ha consacrato nel mondo calcistico. Cinque anni e mezzo fantastici, mi sono sentito a casa grazie all'affetto della gente amaranto. Il ricordo più bello, sicuramente, va legato alla salvezza da -11, un vero e proprio miracolo che spero possa ripetere anche adesso la Reggina. Vederla in C, sinceramente, mi fa male perché la piazza, la tifoseria e la società non meritano ciò. Spero, inoltre, siano stati solo rinviati i festeggiamenti del centenario, un traguardo storico per una città come Reggio Calabria.  
Riccardo BIGON  : Non è facile racchiudere in una risposta giornalistica cinque anni di carriera professionale, così come uomo. Delle persone che ho conosciuto, una parte di vita familiare, Reggio è la mia seconda casa, ho avuto l'onore di aver conferito la cittadinanza onoraria. Rappresenta qualcosa in più di una citta in cui ho solo lavorato. Ho grande graditudine per tutte le persone con cui ho lavorato lì, sono legato a tutte le componenti di una società a cui devo dire solo grazie alla Reggina. Se oggi sono al Napoli, in una grandissima realtà, devo ringraziare sicuramente. I miei primi approcci sono legati al mio papà, passavo lì l'estate per stare vicino mio padre. La festa nell'anno della penalizzazione è il ricordo più bello, l'emozione di quella occasione è unico; impossibile, sinceramente, trovare un singolo ricordo per vincere la classifica. Sono stati i cinque anni fondamentali per la mia carriera, ho dovuto sudare per arrivare fin qui, le cose belle battono quelle brutte 10-0.
Emiliano BONAZZOLI: Sono stato sei anni a Reggio e ho ricordi belli e positivi, sopratutti i tifosi e la gente di Reggio. Auguri alla Reggina per i suoi 100 anni, che possa uscire da questa situazione critica e che possa rividere altri 100 anni di gioie e vittorie. Ricordo con un certo piacere il gol dello spareggio di Bergamo e il gol a Roma contro la Lazio, quest'ultimo il più bello di quelli segnati con la Reggina.  

Simone MISSIROLI: Un augurio speciale alla mia seconda "famiglia", nonostante i tempi duri, 100 anni di gioie amaranto devono essere ricordate nel migliore dei modi. Sempre forza Reggina!