domenica 24 novembre 2013

L'Arcivescovo Emerito S.E. Vittorio Mondello sul valore del 'Concordato' tra Stato italiano e Vaticano

S.E. Vittorio Mondello, ospite, giovedì 21 novembre, del cammino formativo per i giovani over 18, dal titolo “Work in … work out: l’impresa della speranza”, promosso dall’associazione Attendiamoci O.n.l.u.s.
 
Reggio Calabria - Fa piacere sentire dalla viva voce di S.E. Vittorio Mondello - Arcivescovo Metropolita Emerito della diocesi di Reggio Calabria-Bova - il suo richiamo al pieno rispetto degli Accordi stipulati tra lo Stato italiano e il Vaticano, a suo tempo concordati. Ma il suo richiamo non si limita solo a questo.

Alquanto interessante il suo recente discorso, tenuto in qualità di ospite dell'associaz. 'Attendiamoci ONLUS', dinanzi ad una vasta platea di giovani. Dal mio punto di vista, oserei dire una Lectio Magistralis, di notevole importanza ed autorevolezza, oltrechè per la semplicità e chiarezza dei contenuti.

Un discorso dettagliato, quello dell'emerito Vittorio Mondello, scevro da petulanti quanto inutili omelìe formali e farraginose, queste ultime molto in voga nelle corde del suo successore, l'arcivescovo Giuseppe Fiorini Morosini, il quale, da due mesi a questa parte - da quando si è insediato sul soglio della sede reggina vescovile - non perde mai occasione di addurre a sofisticate argomentazioni religiose, tanto prolisse e fuorvianti, quanto intrise di dogmatismo clericale autoreferenziale e fine a se stesso.

Del discorso di Mons. Mondello, invece mi piace evidenziare alcuni passaggi del suo discorso: -
- Lo Stato italiano, dunque, è aconfessionale ma non è contro le religioni, è al servizio dei cittadini per aiutare la promozione degli stessi secondo i più vari interessi di ciascun individuo;

- l’art. 2 del Concordato, come modificato nell’ ’84, il quale afferma che “Stato e Chiesa cattolica sono, entrambi, autonomi ed indipendenti”: significa che lo Stato non può interferire nelle questioni che riguardano l’ordinamento ecclesiastico e viceversa. Il secondo comma dello stesso articolo ricorda che “Tuttavia, essi intendono collaborare per la promozione dell’uomo e il bene del Paese”. Lo Stato è al servizio del cittadino e la Chiesa deve interessarsi del tempo nel quale opera, perché vive nella storia...

- Nel mondo antico, in modo indissolubile si avvertiva l’unità tra “pólis” e divinità;

- Oggi la situazione in cui viviamo è differente: assistiamo al crescere di una mentalità fondata sull’agnosticismo, ma anche sul relativismo e l’indifferentismo

- È importante, dunque, riscoprire il senso della responsabilità, alla luce della visione della vita come un’impresa, che crei sviluppo per se stessi ma, soprattutto, per il bene della collettività.
 
Gianfranco Tauro