mercoledì 22 maggio 2013

Le riforme cosiddette "minimaliste" del berlusconiano Brunetta

PER LA SERIE, ecco a voi: LE "RIFORME ALL'ITALIANA", OVVERO: -

- Quelli che...in linea con la solita farsa che dura da 30 anni, intenti a battere la consueta e noiosa solfa delle "pseudo-riforme all'italiana", (quelle che in realtà non esistono degne di tale nome) utili e funzionali solo alla casta dei privilegiati ( sia di centro-destra che di centro-sinistra). Quelli che... in apparenza e a parole, in pubblico si mostrano rivali e avversari politici, ma dentro le segrete stanze del potere, stanno sostanzialmente uniti a quel blocco trasversale oligarchico, duro a morire, e figlio del più cupo conservatorismo reazionario e destabilizzante...
Per darvene una prova a sostegno della mia tesi, in tema di riforma elettorale, ecco le recenti dichiarazioni in un vertice di maggioranza, del capogruppo PdL alla Camera Brunetta: - “C’è un accordo a fare una riforma minimalista che ricostituzionalizzi il porcellum in tempi brevi che metta in sicurezza il sistema elettorale nel caso in cui si vada al voto in tempi brevi. È una rete di sicurezza da utilizzarsi subito, Dio non voglia”.

Ora io vorrei capire una cosa: Se l'attuale legge elettorale è stata definita col termine "Porcellum" anche e soprattutto perchè essa è incostituzionale, come può il sig. Brunetta fare "una riforma minimalista che ricostituzionalizzi il porcellum" ? O uno come Brunetta (e suoi compagni al seguito) è sciocco di sè o ci fa...

Gli elettori italiani ( e meno male che io per coscienza nell'ultima tornata elettorale non ho votato) per 3 tornate elettorali nell'arco degli ultimi 7 anni non hanno eletto i loro rappresentanti ma si sono ritrovati con un Parlamento di "nominati" - salvo accorgersi, poco tempo fa la Consulta - che il Porcellum (e coloro che l'hanno sostenuta) è una legge imbroglio e anticostituzionale.

Tutti si riempiono la bocca parlando di riforme, di priorità sul lavoro e di cambiamenti urgenti per il bene del Paese. Ma poi, alla prova dei fatti, in linea col "Teatrino Nazionale Opera dei Pupi" i cui capi e gran parte dei politicanti dei vari schieramenti politici, nell'ottica più becera e qualunquista, ripropone la solita "minestra riscaldata" denominata all'uopo: "riforma minimalista".

Si tratti di "Porcellum" o "Mattarellum" (altro sistema, già ri-proposto giorni fa da settori del PD) in entrambi i casi, per ciò che riguarda la riforma elettorale, ci troviamo di fronte a un blocco inciucista conservatore reazionario e truffaldino.

Ora io mi chiedo: Perchè in ambito dei vari sistemi elettorali in vigore anche in altri Paesi europei, non viene preso in considerazione ad esempio, il sistema elettorale tedesco ( che secondo me potrebbe fare al caso nostro) proporzionale, con clausola di sbarramento del 5% o altra percentuale, non è questo il punto, quale soglia minima di voti per entrare in Parlamento? Non si vuole il sistema tedesco? Si esaminino altri sistemi vigenti in altri Paesi.

L'importante è che vengano proposti sistemi elettorali rappresentativi con cui si determinano gli orientamenti e le preferenze degli elettori. Questo è un modo serio di fare una riforma elettorale. Altrimenti è solo aria fritta, o nella peggiore delle ipotesi, siamo di fronte ad elaborazioni contorte sviluppate su meccanismi-truffa da "furbetti del quartierino".
Gianfranco Tauro